Abetine secolari, boschi di faggio e acero montano, boschi misti con incredibili varianti di specie che in autunno creano variopinte macchie di colore: faggi, aceri, frassini, olmi, tigli, ornielli e i rari tassi e agrifogli. Il Parco è coperto in larga parte dal bosco, che diviene foresta secolare negli oltre 5.000 ettari delle “Foreste Casentinesi” e nella Foresta che avvolge il Santuario Francescano della Verna. Oltre alla vegetazione della fascia montana, troviamo ben rappresentate anche tutte le tipologie di bosco della sottostante fascia submontana: ostrieti dominati dal Carpino nero, boschi di Querce a Cerro e a Roverella, Castagneti (soprattutto nella zona di Camaldoli e a Castagno d’Andrea nel versante fiorentino), rimboschimenti di Pino nero. Tra gli alberi ricordiamo la rara Cerro-sughera e, in luoghi caldi e rocciosi, alcuni esemplari relitti di Leccio. Ma la flora è costituita soprattutto dalle specie erbacee: oltre 1000 le specie finora censite, di cui solo 48 sono alberi e arbusti. Il popolamento più prezioso si trova nel massiccio M.Falco-Falterona. Nei prati, nelle radure e soprattutto nelle rupi e nelle cenge erbose di questa montagna si è conservato il ricordo di migliaia d’anni di evoluzione naturale.
Tra le specie citiamo l’Anemone a fiori di narciso (Anemone narcissiflora), la Sassifraga a foglie opposte (Saxifraga oppositifolia), il Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) tutte legate alle alte montagne e ricordo dell'ultimo periodo glaciale. La Viola di Eugenia (Viola eugeniae) caratteristica dei massicci appenninici dell’Italia centrale, raggiunge qui il suo limite settentrionale di distribuzione. A queste aggiungiamo altre specie di grande interesse, tra cui la Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata), il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) e la Sassifraga solcata (Saxifraga moschata). Uno spettacolo da non perdere, per gli amanti delle flora nemorale delle foreste, è la fioritura primaverile (aprile-maggio) di Cardamini, Bucaneve, Scilla e Coridali, che fioriscono ai piedi dei faggi, prima che le foglie sulle chiome, schiudendosi, oscurino il sottobosco.
Luoghi privilegiati per conoscere e studiare la flora del Parco sono l’Arboreto “Siemoni” a Badia Prataglia e il Giardino Botanico di Valbonella a Corniolo. L’Arboreto Siemoni nasce nell’800 come Parco-Giardino dove il famoso ingegnere forestale Carlo Siemoni, chiamato dal Granduca per risollevare le sorti della Foresta, piantò e acclimatò diverse specie esotiche di alberi, mentre il Giardino Botanico raccoglie i principali ambienti vegetazionali dell’Appennino tosco-romagnolo, con oltre 400 specie provviste di relativo cartellino e organizzate di tre itinerari tematici.
La Check-list della flora
La Check-list della flora vascolare del Parco è stata inoltre pubblicata nel 2010 sulla rivista scientifica Webbia e in seguito costantemente aggiornata, grazie alla collaborazione tra Ente Parco, UTB di Pratovecchio del Corpo Forestale dello Stato e Università di Firenze. Inoltre la vegetazione di tutto il territorio del Parco è stata analizzata realizzando una carta in scala 1:10.000:
» Scarica la Check-list della flora vascolare del Parco (PDF);
» Scopri la carta della vegetazione direttamente sul webgis del Parco;
» Scarica le note illustrative alla carta della vegetazione del Parco;
» Acquista la carta della vegetazione in forma cartacea.
» Acquista l'atlante delle orchidee del Parco Nazionale.
Il progetto Dryades / Key to Nature
In collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, il Parco ha realizzato una serie di strumenti per l'identificazione della flora e dei licheni del Parco, grazie al progetto Dryades, la branca italiana del progetto europeo "Key to Nature", tra cui:
» la NUOVA CHIAVE della Flora del Parco, chiave aggiornata alle ultime conoscenze e con una nuova interfaccia interattiva che facilita notevolmente l'identificazione delle specie, e le sottochiavi sulle piante di faggete e abetine, delle praterie di quota, di ambienti umidi, di boschi termofili
» la chiave di riconoscimento degli alberi del Parco, uno strumento per il riconoscimento di 40 tra le più importanti e significative specie di alberi che si possono incontrare nel Parco
» la chiave di riconoscimento dei licheni del Parco, una guida per il riconoscimento di 103 specie di licheni, che nelle Foreste Casentinesi trovano ambienti ideali in cui crescere;
» la Guida alle piante del Giardino Botanico e la caccia al tesoro nel Giardino Botanico, due utili guide con cui accompagnare la propria visita al Giardino Botanico di Valbonella.
Sono finalmente disponibili le App del progetto Dryades / Key to Nature con tutte le chiavi dicotomiche realizzate fino ad ora, dotate di illustrazioni, disponibili in diverse lingue, utili anche per la consultazione senza connessione internet:
Gli alberi monumentali del Parco
Il Parco deve la sua istituzione in primis all’eccezionale valenza del patrimonio forestale che occupa questo lembo di Appennino. Anche per questo motivo è stato realizzato un portale dedicato alla scoperta dei grandi patriarchi arborei, intitolato "Alberi che toccano il cielo", un modo per consentire al visitatore di scoprire questi testimoni del tempo e coglierne l'essenza, contemplando la loro rara bellezza. Ora grazie al WebGis, e alla pubblicazione "Giganti di legno e di foglie" edita dal Parco Nazionale, è possibile scoprire questi tesori della natura: 230 schede che descrivono oltre 600 alberi monumentali e arbusti di 62 specie con indicazioni sulla maestosità e sulla possibilità di visitarli.
» Scopri la nuova mappa web su biodiversita.parcoforestecasentinesi.it
Sito web dedicato alle faggete vetuste dell’Unesco
Un’occasione per scoprire il valore, i segreti e le storie che solo faggi di oltre 500 anni possono raccontarci, veri protagonisti di questi ambienti dal valore inestimabile, diventati Patrimonio dell'Umanità dal 2017.