Viaggio ideale con la Biologa Arianna Dissegna nel periodo più delicato della vita del nostro più grande predatore
Siamo a fine aprile, in piena primavera, periodo che per molti animali selvatici è cruciale: è il periodo degli accoppiamenti! Oggi ci occupiamo di Canis lupus italicus, il nostro lupo appenninico, raccontando come questo animale abbia vissuto e stia ancora vivendo questo periodo molto speciale dell’anno. Prima di tutto, va premessa una cosa: quando parliamo di lupo parliamo inevitabilmente della sua struttura sociale fondamentale, il branco. Il lupo infatti è un animale fortemente sociale che non conduce vita solitaria, se non per brevi periodi della propria vita, e ha come obiettivo quello di formare una coppia se possibile stabile e dare così vita al proprio branco. Il branco altro non è quindi che una famiglia, composta dai genitori, ovvero la coppia di lupi dominanti che sono gli unici a potersi accoppiare, in compagnia dei figli più piccoli, ovvero i cuccioli dell’anno, e qualche figlio “adolescente”, avuto in cucciolate precedenti (solo eccezionalmente viene accettato un lupo non imparentato). In Italia i branchi di solito sono di 4-5 individui, ma possono variare da 2, se una coppia si è appena formata e non ha figli a carico, a un massimo di 12, quando molti figli sono sopravvissuti e rimasti ancora con i genitori. Qui da noi in Italia l’accoppiamento tra il maschio e la femmina dominanti avviene ogni anno una sola volta, tra febbraio e marzo, in relazione alla temperatura (per esempio nel Sud Italia l’estro è a febbraio, nelle Alpi a marzo). In questa fase sono tante le cose che possono cambiare nella vita di questi animali. Nei branchi con una coppia di genitori stabile, che si può ancora riprodurre, i figli grandi se ne andranno in dispersione, per non investire un’altra estate ad aiutare a crescere i fratellini più piccoli e andare alla ricerca della propria possibilità di avere una famiglia tutta loro. Nei branchi invece in cui uno o entrambi i genitori sono morti o troppo anziani, avverrà il cosiddetto “turnover” della coppia, ovvero la sostituzione parziale o completa della coppia, un evento che può essere pacifico (per esempio una figlia prende il posto della madre morta con un nuovo maschio non imparentato a farle da compagno) come traumatico (un giovane maschio aggredisce e scaccia il vecchio maschio dominante, che vivrà esiliato dal branco). Infine, potrebbero esserci due giovani lupi, in cerca di un posto dove stare e di un partner, che si incontrano e cercano di formare un nuovo branco da zero. Per essere gli unici a potersi riprodurre all’interno di un branco e nel territorio che hanno scelto come propria casa, la coppia dominante deve mettere in atto meccanismi di controllo sociale e di difesa, manifestando aggressività verso gli altri lupi e marcando il territorio con urina ed escrementi. La gravidanza dura circa due mesi e prima del parto, che avviene a fine aprile-maggio, la femmina cerca una tana, una cavità naturale (tronchi o anfratti) o una tana abbandonata da altri animali, per poter partorire i suoi cuccioli. Il luogo scelto per fare la tana deve essere vicino a risorse fondamentali come l’acqua e distante da fonti di disturbo come le attività umane o altri branchi. Questa fase infatti è delicatissima ed è quella in cui la femmina è più vulnerabile e debilitata, per questo è fondamentale che dalla tana ci sia un facile accesso in sicurezza a tutto quello che le serve durante i giorni successivi al parto e durante l’allattamento. In alcuni casi è stato documentato che il branco tende a seguire una “tradizione” e le femmine dominanti che si succedono usano la stessa tana per diverse generazioni. I cuccioli di solito sono 3-4, eccezionalmente anche 7-9, e stanno con la madre nella tana per le prime 2-3 settimane di vita. Poi iniziano a uscire ed esplorare il mondo, rimanendo nel “sito di rendez-vous”, una zona sicura dove possono aspettare che gli adulti tornino col cibo, da giugno ad agosto. Tutto il branco infatti partecipa alla crescita dei cuccioli, sia il padre che i fratelli maggiori, come, appunto, una famiglia.
Nei mesi delicati che stanno per seguire nel Parco sono sospese le attività di monitoraggio e ricerca di questa specie. Riprenderanno a fine luglio-inizio agosto, quando i cuccioli saranno abbastanza grandi da poter essere contattati con gli ululati artificiali (tecnica del wolf howling) o che si possano mettere le videotrappole senza che si possa arrecare un pericoloso disturbo per la specie.
Arianna Dissegna
Arianna Dissegna è Biologa e dottoranda di ricerca dell’Università di Padova e svolge la sua attività di studio sulle popolazioni di Lupo al Parco della Foreste Casentinesi.
Per vedere quanto descritto qui sopra:
- Video di branchi che marcano i propri territori nel Parco:
https://www.youtube.com/watch?v=04NUHKJi8mE
https://www.youtube.com/watch?v=dCVqr5SZQOc&list=PLUAUfSHc8J4TyQHpNcbVaKpIcEcgN7_OH&index=21&t=0s
https://www.youtube.com/watch?v=cJrMGLlIRWg&list=PLUAUfSHc8J4TyQHpNcbVaKpIcEcgN7_OH&index=41&t=0s
- Video di cuccioli ripresi nel Parco:
https://www.youtube.com/watch?v=CpaqhsHs_5U
- Video di cuccioli ripresi in altre parti di Italia:
https://www.youtube.com/watch?v=k9hJIt-dhyY
https://www.youtube.com/watch?v=Ta5FXp6WPTc
- Video di una femmina in gravidanza ripresa in Italia:
https://www.youtube.com/watch?v=CR4kmPFbhA8
- Video di un accoppiamento di lupi nordamericani in un parco safari in Quebec, Canada:
https://www.youtube.com/watch?v=nDbyHVNisoA
- Video di cuccioli di lupo messicano che escono per la prima volta dalla tana in uno zoo di Chicago, USA:
https://www.youtube.com/watch?v=-g1_yM2sxFE
- Video di cuccioli di lupo artico che muovono i primi passi in uno zoo a Vienna, Austria:
https://www.youtube.com/watch?v=Tpo1gNNUnjc
FONTI:
- Marucco F. (2014), Il lupo – biologia e gestione sulle Alpi e in Europa. Il Piviere.
- Apollonio M. e Mattioli L. (2006), Il lupo in provincia di Arezzo. Le Balze
Un giovane lupo nota una videotrappola del Parco. (Foto estratta da un video realizzato dal Comando Stazione dei Carabinieri Forestali di Badia Prataglia durante le attività di monitoraggio della specie).