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La Citizen Science (CS) è il coinvolgimento attivo dei cittadini nella raccolta, analisi e interpretazione di dati a fini scientifici, contribuendo alla formazione di persone maggiormente coscienti e consapevoli. Tra le specie oggetto di monitoraggio il lupo è fra quelle che desta più interesse. Sono tantissimi i luoghi comuni, le paure ancestrali, che ancora oggi minano l’integrità della specie. Il tema della conservazione del lupo deve essere affrontato pertanto con soluzioni integrate: ricerca, prevenzione e divulgazione. Tra questi, anche il coinvolgimento dei cittadini nelle tecniche di monitoraggio è un valido strumento. Il wolf howling è una delle tecniche non invasive di censimento del lupo che sfrutta la sua naturale tendenza ad ululare. Consiste nell’emissione di ululati preregistrati inducendo così risposte vocali da parte dei lupi, permettendo di determinarne la presenza o assenza, di stimarne il numero minimo e di accertare l’avvenuta riproduzione attraverso la risposta dei cuccioli.

Partendo da altre esperienze di CS, nazionali ed internazionali, l'Ente Parco ha approvato già dal 2016, un disciplinare per l’esecuzione del wolf howling a scopo didattico. La regolamentazione è stata studiata al fine di non arrecare disturbo a questa specie e, nel contempo, raccogliere dati utili e integrabili con il monitoraggio ordinario. Le sessioni sono autorizzate prioritariamente alle guide ambientali escursionistiche, in numero, in un periodo di tempo definito ed in luoghi prestabiliti, assegnate esclusivamente dall’Ente e distribuite uniformemente e temporalmente nel territorio. Questo per limitare l’uso del wolf howling ai mesi in cui la specie è meno sensibile, in quanto i cuccioli dell’anno sono già grandi e seguono gli adulti (inverno), e precedono il periodo degli accoppiamenti. Le guide devono partecipare ad un corso di formazione e l’autorizzazione è vincolata alla presentazione di uno specifico progetto formativo da proporre ai propri gruppi. Tutte le attività sono effettuate in collaborazione e sotto la supervisione dei tecnici del Parco e del Reparto Carabinieri del PNFC.

Il ruolo delle guide e l'intento di queste sessioni straordinarie è quello di affiancare, all'attività didattica e ad una maggiore conoscenza degli ambienti di vita del Lupo Appenninico, la scoperta di un ambiente naturale attraverso un'esperienza unica e suggestiva.

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Foto di G. Capaccioli