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Un innovativo progetto di investigazione preventiva

A fianco della continua attività, prevista dalla legge, per la prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro, in collaborazione con lo Studio Legale Stefani di Firenze, l’Ente Parco nazionale delle Foreste Casentinesi ha avviato un innovativo progetto di investigazione preventiva, al fine di allontanare l’eventuale commissione di illeciti penali nell’ambito della variegatissima attività dell’Ente. Il fondatore dello Studio, l’avvocato Eraldo Stefani, originario proprio del territorio del Parco nazionale, ha volutamente identificato l’Ente Parco come luogo di sperimentazione ottimale per il progetto nel settore della Pubblica Amministrazione.

L’investigazione preventiva è parte delle attività di ICP - Investigation e Crime Prevention - dello Studio Stefani, realtà legale che ha fatto dell’analisi di gestione societaria e investigazione un servizio centrale per enti e imprese, sia per la raccolta di prove atte a reprimere illeciti societari che per esercitare in modo efficace un controllo preventivo.

Il Parco nazionale è dunque il primo Ente pubblico non economico che aderisce in forma volontaria a un progetto che pone al centro un metodo che intende rendere granitica la formazione del Modello deputato alla miglior organizzazione, gestione e controllo dell’Area, in linea con quanto previsto dal D.lgs. 231 del 2001. Quest’ultimo infatti, mira ad esaminare i rischi di commissione di eventuali reati e ad adottare conseguentemente misure e procedure finalizzate a ridurre il verificarsi di comportamenti illeciti.

Chi, come l’Ente Parco, lavora su ambiti naturali anche variegati ed imprevedibili e contemporaneamente ha a che fare con la complessità normativa e burocratica del nostro Paese, rischia a livello quotidiano di incorrere involontariamente nella commissione di reati. Per questo motivo con lo Studio Legale Stefani verranno esaminati in modo approfondito rischi e criticità emersi a seguito della presa in esame di circa 209 reati, intervenendo poi con specifici correttivi per prevenirli. Tutto questo non significa soltanto tutelare l’Ente, i dipendenti e gli amministratori, ma anche evitare che vi siano persone offese da tali possibili reati, quali escursionisti, fruitori dell’Area Protetta, residenti, e comunque tutti i soggetti titolari di interessi pubblici e privati che entrano nel Parco.

È questo un approccio manageriale per avere un Ente Parco moderno, innovativo, efficace ed efficiente e, soprattutto, più sicuro sotto ogni profilo e quindi rispettoso delle leggi che regolano il Paese. Una sfida che il Parco Nazionale ha voluto cogliere e che condividerà anche con gli altri Enti parco nazionali che volessero seguire l’esempio.