Quella dell’Acquacheta è una cascata dalla bellezza singolare, dovuta sia al salto di oltre 70 m sia al particolare disporsi delle acque, che scendendo si diramano su uno spettacolare affioramento roccioso. La ritmica alternanza di arenarie e marne ha creato una successione di piccoli salti d’acqua e ripidi scivoli. La cascata ha inizio dalla soprastante piana dei romiti, che rappresenta il riempimento di un antico bacino lacustre creatosi a causa di una frana che sbarrò il corso del fosso Acquacheta (l’alveo originario si trovava lungo il solco che si percorre salendo alla piana dei Romiti con il sentiero 411). A valle della cascata si susseguono suggestive forme di erosione torrentizia, con pozze limpidissime, rapide e affioramenti rocciosi. Il luogo è stato immortalato da Dante (Inf., XVI, 94-102), ma forse era già oggetto di culto in epoca antica, se davvero, com’è stato ipotizzato in base al toponimo, vi si trovava una fonte oracolare.