Aggiornata la guida dedicata ai 20 percorsi per bici nel Parco
Domenica 29 ottobre alle ore 16, presso il Centro Visita del Parco di Santa Sofia, verrà presentata la riedizione aggiornata della guida "In bici nel Parco", realizzata dal Parco in collaborazione con l'agenzia ComunicAzione di Forlì e con i testi di Sandro Bassi. Una versione aggiornata la cui principale novità è l’aggiunta di dati relativi alla percorribilità dei percorsi con la e-bike. Al termine della presentazione verrà offerto un aperitivo ai partecipanti.
Leggiamo le parole dell’autore per saperne di più.
"Dopo ben diciotto anni, viene riproposta in versione aggiornata la guida "In bici nel Parco". In realtà – e senza alcuna vanagloria – si tratta di qualcosa di più di un semplice aggiornamento. I 21 itinerari (20 più la transparco) sono stati tutti controllati e ripercorsi, è vero, ma soprattutto ne è stata verificata la percorribilità con quella croce e delizia moderna che è la e-bike. Croce perché è spesso fonte di veri e propri disagi per il Parco stesso (soprattutto richieste di soccorso da parte di malcapitati che hanno finito la batteria...), delizia perché, se ben gestita, fa risparmiare tempo e soprattutto fatica. Non va dappertutto, come erroneamente si può credere, ma fa fare meno fatica, innegabilmente.
Detto questo, la “filosofia” della guida resta quella di diciott'anni fa. Itinerari diversificati per lunghezza e difficoltà – giusto per render l'idea: il più breve e facile è da Campigna alle Cullacce per la classicissima pista forestale: 11 km quasi pianeggianti – e comunque a portata di chiunque abbia un po' di allenamento e di curiosità. Allenamento perché, anche con e-bike, i 50 km del grandioso anello attorno al lago di Ridracoli (per Casanova dell'Alpe, La Lama e San Paolo, con 1400 m di dislivello!) sono pur sempre da fare... ma questo è davvero il giro più lungo: in mezzo c'è solo l'imbarazzo della scelta, con lunghezze sui 25, 30, 35 km. Curiosità perché l'aspetto sportivo non è – e non può essere – l'unico ad interessare i cicloescursionisti del Parco. Sulla pista forestale che raggiunge La Lama dal Cancellino, per dire, o sul percorso “degli alberi monumentali” da Badia Prataglia a Passo Serra, o tra gli abeti di Camaldoli, non ha alcun senso pedalare a testa bassa per macinare chilometri senza guardarsi attorno... E' vero piuttosto che in bici si possono fare giri di respiro più largo rispetto ai piedi, si possono magari apprezzare meglio le variazioni di panorami, si possono raggiungere località nuove che a piedi ci erano sfuggite. La bici, insomma, è un'altra cosa. Non più bella o più brutta, semplicemente diversa. Ad accomunarla agli scarponi, nelle Foreste, è il “pretesto” che ci offre per scoprire il piacere di addentrarci in faggeta, di raggiungere La Verna per un accesso che non conoscevamo, di rivedere la cascata dell'Acquacheta o di cercare una nuova fioritura o il tal animale.
Ogni itinerario è corredato di dati tecnici (lunghezza, difficoltà differenziata fra bici “muscolare” ed elettrica, dislivello, ecc.), di una cartina e ovviamente di una descrizione.
C'è anche la Transparco che, come dice il nome, attraversa tutta l'area, da Tredozio a La Verna e che possiede tutto il fascino di una lunga traversata di più giorni.
Ci auguriamo comunque che questo libro non resti su uno scaffale ma che venga usato, fino alla consunzione, perché quello di vedere posti nuovi è un demone, ma può dare molto piacere e, a differenza di altri demoni, è meglio assecondarlo."
Sandro Bassi
Foto di Matteo Perini