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Tra miti, leggende e una rana da salvare


Stagni e acquitrini hanno sempre acceso la fantasia popolare. Nel versante emiliano-romagnolo si fantasticava della “Borda”, terribile creatura che infestava queste zone umide e, specialmente nelle giornate nebbiose, uccideva chiunque le capitasse a tiro. Credenze antiche che la cultura appenninica, nella sua praticità, utilizzava anche per tenere lontano le persone, soprattutto i bambini, da luoghi potenzialmente pericolosi.

Nel versante fiorentino del Falterona si trova la Gorga Nera, toponimo che di per sé evoca immagini non certo bucoliche, luogo dal quale si diceva provenissero boati e tuoni che preannunciavano temporali ed a cui è legata una leggenda che vede nelle sue acque il luogo d’origine del Badalischio, creatura mostruosa simile ad un serpente, ben nota anche nel vicino Casentino.

Potrebbe essere una storpiatura del Basilisco, animale che si ritrova nei bestiari e nelle leggende greche ed europee, con il potere di uccidere o pietrificare soltanto con lo sguardo.

La Gorga Nera fu originata dalla frana, ricordata anche da Giovanni Villani nelle sue cronache, che nel 1335 distrusse il borgo di Castagno. Dopo questo evento le gualchiere della zona di Firenze ebbero a lungo dei problemi, perché l’acqua dell’Arno era divenuta torbida. Nel 1641 si ha notizia di un’altra frana, sempre in località Gorga Nera. Quindi, considerando la profondità della pozza e il fatto che fosse soggetta ad eventi franosi di tale portata, non sorprende che la tradizione popolare abbia “bollato” questo luogo come orribile e pericoloso.

Accanto però alle creature mostruose ed immaginarie “convivono” altre creature, reali ed importanti: la Gorga Nera è infatti uno dei più importanti siti riproduttivi della Rana temporaria, specie essenzialmente montana, diffusa in tutta Europa ed Asia centro-occidentale. Questa rana rossa utilizza per la riproduzione pozze, stagni, laghetti e tratti dei corsi d’acqua a corrente debole. Le popolazioni del Parco sono tra le più meridionali d’Europa e per questo molto importanti.

Per questo motivo nel 2007 l’Ente Parco, in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Val di Sieve, ha effettuato un lavoro di ripristino della zona umida rigenerando il sito di riproduzione della Rana temporaria.

In queste settimane d’autunno una gita alla Gorga Nera è particolarmente consigliabile, proponiamo l’anello del Monte Falterona con partenza dall’area di sosta del Borbotto. http://trekking.parcoforestecasentinesi.it/track/trek1_22/

 


Foto di Roberto Sauli.