La giovane aquila reale ha frequentato negli ultimi mesi la parte nord del Parco Nazionale e all'alto Mugello, per dirigersi verso l'Alpe della Luna e proprio in questi giorni ritornare nella parte romagnola del Parco. Ha da poco compiuto 4 anni di cui 3 passati proprio nelle Foreste Casentinesi e dovrebbe potersi riprodurre il prossimo anno.
Questa giovane aquila reale, ferita da un bracconiere nelle Marche, curata e liberata dal WWF locale, poi incredibilmente riaccettata dai genitori che l'hanno accudita e addestrata, dopo mesi di dispersione giovanile e migliaia di chilometri in sorvolo su buona parte dell'Appennino, è giunta sulle Foreste Casentinesi. È il 19 agosto 2017 quando un giovane di aquila reale viene avvistato ferito e a terra in un paesino nelle marche in pietra ai confini del l Parco regionale Gola della Rossa e di Frasassi. L’allarme arriva alla forestale e all’ENPA che la recupera e conferita al centro recupero rapaci WWF Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, dove per un mese in una grande voliera viene alimentata, controllata dai medici veterinari della clinica veterinaria S. Anna di Fabriano. Prima della liberazione il WWF installa un radio satellitare gps sulla giovane aquila reale, per seguire i suoi spostamenti, dovuti alla naturale dispersione giovanile.
Le sue ali l’hanno portata prima nel nord delle Marche, frequentando i territori di altre 5 coppie (Furlo, Nerone, Petrano, Catria, Cucco) per poi tornare a Frasassi e scendere verso sud attraversando Valnerina, Sibillini, Laga, Monti Reatini, Gole Antrodoco, Terminillo fino alla riserva del Velino in Abruzzo e l’area del Lago del Salto nel Lazio, compiendo diverse centinaia di chilometri di spostamenti in volo. Dopo essere rimasta circa due settimane tra il Vettore Sibillini e Laga, è partita in volo verso ovest per raggiungere la riserva del Pigelleto in Toscana in provincia di Siena e, dopo due giorni, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Questi dati ci consentono di studiare gli spostamenti di Gaia, e di evidenziare gli spostamenti talvolta improvvisi anche di oltre 100 km in un giorno.
È la prima aquila reale dotata di satellitare gps in Italia e i dati dei numerosi mesi di lavoro condotti dal WWF delle Marche e da Jacopo Angelini, responsabile dell’operazione di monitoraggio del grande rapace, sono preziosissimi per la conoscenza della dispersione dei giovani in appennino.
Di eccezionale importanza è stata la verifica tramite gps dell'altezza di 7450 mslm che è riuscita a raggiungere, dato verificato anche in altre aquile reali studiate con le stesse metodologie nelle Alpi svizzere. Inoltre è stato verificato il volo notturno per diversi chilometri sia dopo il tramonto che prima dell’alba, comportamento che gli permette di catturare le prede al buio completo per noi esseri umani. Una storia di aquile reali iniziata male e finita bene.