La cascata della Grotta urlante a Premilcuore, citata anche da alcune delle più prestigiose riviste internazionali come uno dei migliori luoghi selvaggi dove fare il bagno, si trova in un posto speciale. In quel tratto il fiume Rabbi si incanala in un canyon naturale al di sotto del “Ponte nuovo”, un attraversamento medievale a schiena d’asino che porta ad un antico mulino. Nel percorrere la strettoia, il fiume, quando la portata è elevata, provoca il rumore intenso che ha ispirato il nome del luogo. Si tratta di un paesaggio pittoresco di piscine naturali e caverne aperte, costituito dall’alternarsi di strati di dura arenaria con altri poco coerenti, fatti da marne e argilloscisti.
Fino a pochi anni fa il luogo era conosciuto solo dagli abitanti della vallata, per il classico bagno estivo nel fiume. Oggi visitatori da tutta la regione, dall’Italia ed anche dall’estero, ne hanno fatto meta di escursione e curiosità, soprattutto nella speranza di un tuffo in un contesto singolare e affascinante.
Tuttavia il processo erosivo del fiume è sempre in atto e le caverne aperte che lo stesso ha creato, sono tanto belle quanto instabili, proprio per la natura duplice della roccia, costituita da strati compatti alternati a quelli friabili, con i primi che vengono lentamente scalzati dal fiume, che asporta gli strati teneri. Per cui, l’addentrarsi sotto l’ombra delle volte di arenaria, o tuffarsi nelle pozze dalle soprastanti sporgenze di roccia, è sicuramente una tentazione grande nella calura estiva, ma il rischio di cadere malamente o, peggio, subire le conseguenze di distacchi rocciosi dalle pareti, non è remoto.
Su questo fatto i Carabinieri forestali della sorveglianza del Parco hanno intensificato i servizi in zona, soprattutto durante il periodo ferragostano, preoccupandosi sempre di far uscire i turisti che, in gran numero, si sdraiavano e sostavano sotto le volte della Grotta urlante. Il sito è stato presidiato per ore, in modo da dissuadere i continui nuovi arrivi, provocando anche qualche mugugno di insoddisfazione.
Questa attività, sabato 22 agosto, ha avuto un riscontro provvidenziale: i Carabinieri forestali avevano appena terminato di far uscire dall’area della Grotta urlante alcune decine di persone, quando dalle volte della stessa sono precipitati vari massi che hanno rimbalzato sulle sponde prima occupate dalle persone e poi sono anche piombati in acqua.
Si è trattato di una tragedia sfiorata: per una volta la prevenzione, condita anche da buona sorte, ha avuto successo. I Carabinieri forestali però non possono essere sempre lì, è necessario che venga acquisita da tutti la consapevolezza del rischio e che si ritorni ad osservare questa meraviglia naturale da una opportuna distanza di sicurezza.
In considerazione di questo evento, che ha portato all'attivazione della Prefettura e del Comune di Premilcuore, è stata emessa una specifica ordinanza urgente, che estende il divieto di accesso anche alle sponde della Grotta urlante. Questa prevede una sanzione penale, quindi è necessario che chi oggi arriva nei pressi legga bene i cartelli che vi sono stati apposti e che evidenziano il rischio che si corre ad entrarvi: non solo fisico, ma anche economico e legale.