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Foto di Flavio Bianchedi

Un viaggio immaginario, ascoltando la natura che si risveglia

In questo momento nel quale le nostre abituali escursioni nel Parco ci sono precluse, possiamo ripercorrerle idealmente, alla ricerca degli uccelli che lo popolano e dei loro richiami.

Cominciamo seguendo i sentieri della foresta, l’elemento più caratterizzante del Parco, dove, più che l’osservazione diretta, saranno le loro voci e i suoni a rivelarcene la presenza. In questa prima metà di aprile i boschi risuonano dei “ tambureggiamenti” dei picchi, specie emblematiche di questo ambiente; si tratta di emissioni strumentali provocate dal rapido picchiettamento del becco sugli alberi. Il più sonoro è quello del Picchio nero, specie che ha popolato il Parco negli ultimi venti anni proveniente dalle Alpi; nei tronchi degli alberi morti potremo facilmente osservare gli scavi alimentari che provoca alla ricerca delle formiche di cui si alimenta; più difficile osservarne il nido, scavato invece sui faggi vivi.

La foresta è l’ambiente esclusivo di un formidabile rapace la cui presenza può essere rivelata dall’aspro richiamo: parliamo dell’Astore specie molto elusiva che in questo periodo inizia l’attività riproduttiva. Sul crinale che sovrasta la foresta potremo, con un po’ di fortuna, vedere le evoluzioni della specie regina l' Aquila reale, più facilmente il maschio; da qualche giorno la femmina infatti potrebbe essere sulle uova deposte nel nido costruito su un grande abete. Più facile naturalmente vedere un’aquila in miniatura, la Poiana.

Sempre nel bosco si possono facilmente sentire i grandi cantori (Tordo bottaccio, Fringuello) o voci più monotone (Colombaccio), petulanti (Ghiandaia) e notturne (Allocco). Chi ha esperienza potrebbe riconoscere il canto del Rampichino alpestre distinguendolo da quello del Rampichino comune piccoli arrampicatori dei tronchi delle conifere. Tra le diverse cince presenti, la Cincia dal ciuffo si è insediata nel Parco solo nell’ultimo decennio, proveniente dalle Alpi, occupando in particolare le pinete.

I torrenti ospitano il Merlo acquaiolo, vero palombaro acquatico; con lui spesso, nel greto, la ballerina bianca e la ballerina gialla e, nelle scarpate, la Rondine montana.

Negli ambienti a margine della foresta si può vedere ed ascoltare una specie anche questa di recente acquisizione, il Corvo imperale, grande e nero, dal caratteristico e roco gracchiare.

Nelle zone aperte, nei pascoli si può ascoltare il canto trillato dell’Allodola, ormai molto rara e presente con regolarità solo alla Burraia e a S. Paolo in Alpe. Più comune e diffusa l’affine Tottavilla che ne rappresenta il sostituto ecologico in questi ambienti. La stagione è ancora precoce per le specie migratrici provenienti dall’Africa; poche possono essere già sul territorio ed il loro canto ne può rivelare la presenza: il Codirosso comune, il Prispolone, il Cuculo.

Aspetteremo maggio per vedere gli atri “estatini”; tra questi il Falco pecchiaiolo, l’Averla piccola, il Luì verde, ma questa è un’altra storia che racconteremo…

di Pier Paolo Ceccarelli, Ornitologo e curatore dell’Atlante degli Uccelli del Parco delle Foreste Casentinesi

 

Per un approfondimento sulla distribuzione dell’avifauna all’interno del Parco potete consultare la nostra Arca della Biodiversità: http://biodiversita.parcoforestecasentinesi.it/it/

Segnaliamo due importanti siti di “Citizen science” dove migliaia di appassionat si scambiamo informazioni e condividono la passione per l’ornitologia.

“xeno-canto” https://www.xeno-canto.org/ è un sito dedicato alla condivisione di suoni degli uccelli provenienti da tutto il mondo. Nel sito puoi ascoltare, scaricare, ed esplorare le registrazioni audio di tutte le specie  presenti nel Parco . I nomi sono anche in italiano.

Ornitho https://www.ornitho.it/ è una  piattaforma comune di raccolta e di scambio dell'informazione sugli uccelli in Italia rivolta a singoli, gruppi, associazioni ed organizzazioni che abbiano come obiettivo lo studio, la conservazione degli uccelli, il birdwatching e la loro promozione.