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Un felice connubio tra natura e spiritualità

Disponibile la riedizione della guida al percorso che attraversa il Parco delle Foreste Casentinesi

Il cammino, sia esso fisico che metaforico, è sempre una scoperta, in questo caso di un territorio che si distingue per la vastità e l’imponenza delle foreste che lo ricoprono e d’altro canto, sicuramente non a caso, anche ricco di segni e di presenze religiose: dagli insediamenti monastici più noti ai più semplici e umili segni della religiosità popolare, quali cappelle, maestà, via crucis ecc.

Sono questi i luoghi dove molti santi uomini del passato (Romualdo, Francesco, Pier Damiani) hanno trovato l’ambiente ideale per la loro meditazione, il loro personale deserto dove ritrovarsi e scoprire la propria intima spiritualità.

Anche l’uomo moderno, più materialista e disincantato di quello medievale, non può fare a meno di sorprendersi di fronte all’imponenza e alla sacralità della foresta, all’autorevolezza di alcuni alberi, patriarchi ultracentenari di fronte ai quali non si può far altro che ammirare ammutoliti.

Il Sentiero delle Foreste sacre è un percorso di sette giorni e di oltre 90 chilometri sempre su antichi sentieri, mulattiere e piste forestali, da Lago di Ponte di Tredozio alla Verna: risale l’Alta valle del Tramazzo, scende a San Benedetto per attraversare la meravigliosa valle dell’Acquacheta, giunge in Toscana dal Passo del Muraglione e scende nella solitaria valle di Castagno d’Andrea. Da qui risale, toccando luoghi che evocano fatti storici e leggende: la Gorga nera, il Lago degli idoli, le Sorgenti dell’Arno, fino al Falterona (La Falterona verde nero e argento per usare le parole di Dino Campana nei suoi Canti Orfici). Dal Falterona al Falco, la sua montagna gemella, la più alta di tutto l’Appennino tosco-romagnolo (1658 m) con preziose e delicate praterie di altitudine cosparse nei mesi tardo primaverile di straordinarie fioriture. Scende poi al Passo della Calla da cui inizia il tratto più suggestivo in mezzo alle millenarie Foreste Casentinesi a fianco della Riserva Integrale di Sasso Fratino, per raggiungere Poggio Scali dove … come Apennin scopre il mar schiavo e il tósco dal giogo onde a Camaldoli si viene … (Ludovico Ariosto, 4° canto de “L’Orlando furioso”). e guardando a sud si intravede l’inconfondibile sagoma del Monte Penna della Verna, luogo d’arrivo del sentiero.

Incontriamo poi l’antico Eremo di Camaldoli, circondato dalla grande corona di abeti bianchi, il Monastero e la dura erta che ci fa riconquistare la Giogana verso Prato alla Penna.  Ci si lascia poi alle spalle Badia Prataglia, con i suoi maestri del legno, fino al Passo dei Mandrioli. Da qui il crinale fino allo storico Passo Serra, antico valico della Via dei Romei e porta appenninica alla Vallesanta. Una lunga discesa a toccare il fondovalle a Rimbocchi. E, infine, l’ultima fatica: la risalita verso il sacro monte della Verna che viene raggiunto attraversando la sua foresta Monumentale e la storica mulattiera della “Beccia” fino al Santuario francescano, carico di spiritualità e meta del nostro pellegrinaggio.

Nella riedizione si è aggiunta la cosiddetta “Tappa 0” da Marradi a Lago di Ponte di Tredozio, inizio vero e proprio del percorso. Quest’aggiunta, seppure in un territorio fuori dal Parco e dalla sua competenza sentieristica, ricalca il percorso dell’Alta Via dei Parchi ed offre l’innegabile vantaggio di raggiungere il luogo di Partenza, Marradi, in treno e di visitare luoghi di grande interesse quali Trebbana e l’Eremo di Gamogna.

Il percorso offre all’escursionista interessato una diversa possibilità di vivere l’area protetta, toccando alcuni fra i luoghi più significativi del rapporto tra natura e spiritualità nel Parco, giornate in cui raramente si incontrano automobili e centri abitati, ma si attraversa il verde manto delle Foreste Casentinesi, uscendo per un po’ dal frastuono delle città, per incontrare il rumore molto più piacevole e rilassante della natura, con i suoi fruscii, i suoi gorgoglii, lo scricchiolare dei passi o il battere della pioggia sulla chioma degli alberi … musica per le orecchie dei moderni viandanti!

Il Sentiero delle Foreste Sacre è quindi un’ulteriore chiave di lettura del territorio, che permetterà di conoscerne aspetti nuovi e meno noti, incentrati sul secolare rapporto fra Uomo e Natura, in luoghi dove questi due elementi hanno trovato un loro profondo equilibrio. La pubblicazione, divisa in due sezioni, ha una prima parte che è un saggio sulle foreste, la loro spiritualità e come l’uomo le ha percepite e vissute fin dall’antichità, curata da Mario Vianelli, noto scrittore, nonché giornalista e fotografo, che si è molto occupato di guide dedicate alla montagna. La seconda parte, scritta da Sandro Bassi - scrittore naturalista che ha curato per il Parco le guide escursionistiche “A piedi nel Parco” e “In bici nel Parco” - è invece dedicata al racconto delle tappe per l’escursionista, che dovrà comunque essere munito di carta escursionistica, ma che troverà nelle pagine del libro informazioni sul percorso e sulle emergenze storico-spirituali e naturalistiche che si incontrano.

 

Il volume è acquistabile presso le strutture informative del Parco o anche online sul sito al costo di 16,00 euro.

Foto di A. Fornasari